if(is_home()){?> }?> if ( !is_singular("ricette") ) { ?> } ?>
Non c’era verdura più impopolare del cavolo: sapore intenso, odore sgradevole, poco scenografico da servire. Il cavolo lo mangiavano le nonne, i Tedeschi con i crauti o giusto nella ribollita toscana e in qualche altra ricetta tipica. Oggi negli Stati Uniti il cavolo è un vero trend, ed è tornato sulle tavole in modo a dir poco prepotente, grazie alle sue proprietà nutritive uniche al mondo - un concentrato di Vitamina A, potassio e fibre.
Tutte le verdure fanno bene! Certo, ma il cavolo è un vero superfood in cui sono state riconosciute proprietà antitumorali e un’azione positiva sulla riduzione del colesterolo cattivo nel sangue.
La solita moda! Certo, ma basta guardare i numeri per ricredersi.
Una porzione di cavolo contiene 33 calorie e 9% del fabbisogno giornaliero di calcio, il 206% di vitamina A, il 134% di vitamina C, e un enorme quantità di vitamina K, ben il 684% di vitamina K. È inoltre una buona fonte di minerali di rame, potassio , ferro, manganese, e fosforo. I benefici per la salute sono principalmente legati alla elevata concentrazione e alla ottima qualità di queste vitamine antiossidanti e per la presenza di carotenoidi e flavonoidi, specifici antiossidanti considerati anti-cancro.
Al di là di antiossidanti, il contenuto di fibre del cavolo lega gli acidi biliari e aiuta a controllare i livelli di colesterolo nel sangue e a ridurre il rischio di malattie cardiache.
Soprattutto in inverno, includere il cavolo nella propria dieta settimanale anche più volte a settimana è certamente una buona idea. Il modo migliore per consumarlo è crudo, o al vapore, stufato per 5 minuti (per ridurre l’odore basta spremere del limone nell’acqua di cottura). Cotto a lungo o in pentola a pressione perde le proprie proprietà benefiche e il contenuto di vitamine.
Crauti e cavoli fermentati in genere sono invece paragonabili al consumo a crudo.
Negli States lo consumano essiccato, come patatine, o persino in centrifuga – ma il succo di cavolo resta un una ricetta che non è facile consigliare.