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Tornare a mangiare ingredienti sani e genuini, come un tempo, cucinare come le nostre nonne, respirare aria pulita… sarebbe bello, bellissimo, ma il compromesso con la vita quotidiana ci impone delle scelte. Fare la spesa è uno di questi momenti, in cui si decide che cosa mettere nel carrello, e quindi nel nostro organismo, e cosa no.
Comprare tutto biologico a volte non è possibile, per reperibilità degli ingredienti e per il portafoglio: ecco allora una guida agli ingredienti più sicuri, anche non biologici, e quali invece preferire 100% organic.
Questi alimenti hanno infatti meno probabilità secondo l'Environmental Working Group of Pesticides (associazione americana) di essere contaminati da residui di pesticidi, e che hanno già nell’agricoltura tradizionale i più bassi residui di antiparassitari. Ogni anno stilano la lista della “sporca dozzina” e dei “15 puliti” da mettere nel carrello: eccola qui.
Cipolle, ad esempio, ma anche frutta esotica o la cui buccia o gli strati esterni vengono scartati, come cavoli, mais, ananas, avocado, piselli, pompelmi, meloni. Nella lista compaiono anche asparagi, melanzane e kiwi – sempre con un basso livello rilevato di pesticidi e quindi da poter acquistare anche non-bio.
Nella lista dei peggiori dal punto di vista dei residui chimici, al primo posto le mele – che inoltre sarebbe bene mangiare con la buccia! Allo stesso modo, altra verdura e frutta, fragole, uva, pesche (che si mangiano senza spelarle) sarebbero da preferire biologiche, così come sedano, peperoni, spinaci, cetrioli e pomodori.
Anche se non si acquista biologico, si può fare comunque la propria parte per ridurre i residui di pesticidi sui cibi, seguendo questi suggerimenti:
- Lavare e sfregare la buccia dei prodotti sotto l'acqua corrente per rimuovere lo sporco, batteri e residui di pesticidi di superficie
- Togliere le foglie esterne della verdura che lo richiede, senza lesinare. È lì che vengono assorbite la maggior parte delle sostanze chimiche spruzzate sulle coltivazioni.
- Mangiare cibi provenienti da fonti diverse, che siano luoghi, produttori, tipi di frutta e verdura.