Amaranto, la nuova Quinoa - Nuova Terra
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Amaranto, la nuova quinoa?


Una nuova tendenza alimentare che si sposa perfettamente con gusto e benessere: è l’amaranto, un non cereale dalle molteplici virtù. Ideale per insalate e piatti freddi, come sostituto del riso, e, sembra, anche della quinoa, già “vista” e già quasi “superata” nella top ten degli alimenti più IN. L’amaranto viene comunemente considerato un cereale, dal momento che il suo uso e consumo è molto simile, tuttavia è un seme che per i suoi principi nutritivi si colloca a metà tra legumi e cereali. Riconoscibile dai piccoli chicchi di forma sferica e colore chiaro, veniva già coltivato dalle popolazioni precolombiane che lo definivano “grano degli dei”.


Tutte le proprietà dell’amaranto

Molto ricco in proteine, prima fra tutte l’aminoacido lisina, che concorre a migliorare la tolleranza allo stress e la formazione di anticorpi e enzimi, presenta inoltre un elevato contenuto di calcio, fosforo, magnesio e ferro ed è naturalmente privo di glutine, perfetto quindi per i celiachi. È sicuramente un alimento da valorizzare, anche per il suo considerevole apporto di fibre, che lo rende molto digeribile e adatto anche alla dieta dei più piccoli.
È buono molto, ha un sapore nocciolato molto versatile in cucina ed è facile da preparare. Lo si può usare in molte ricette, dolci e salate, ed è per questo che sta conquistando i foodie e i gourmand dimezzo mondo.


Un toccasana anche per la pelle

Recenti e autorevoli studi pubblicati su Food and Public Health e sul Journal of Food Science hanno inoltre messo in rilievo il suo contenuto di squalene, una sostanza organica diffusa in natura.
Lo squalene, che invece non è contenuto nei semi della quinoa, contribuisce alla composizione del sebo, che mantiene idratata l’epidermide proteggendola dagli agenti esterni e rende nutrita e liscia la pelle. Tale sostanza sarebbe inoltre in grado di ridurre la sintesi di colesterolo nel fegato.


Il procedimento migliore per cucinarlo

I chicchi di amaranto vanno consumati previa cottura. I semi cuociono in acqua bollente oppure per assorbimento, ma può capitare che il risultato sia una massa un po’ gelatinosa. Per evitarlo, segui qualche accorgimento. Se scegli di lessarlo, assicurati che l’acqua nella pentola sia circa tre volte tanto la quantità dei semi. Cuocilo per 20-30 minuti, fino a quando i chicchi risulteranno morbidi, tenendo conto che la loro consistenza rimarrà leggermente croccante. Se scegli il metodo dell’assorbimento, mettilo in una pentola e coprilo con acqua fredda salata, seguendo la proporzione 1 a 2. In questo caso ricordati di sciacquarlo sotto acqua corrente fredda, prima di iniziare a cuocerlo. Per ottenere un gusto ancora più nocciolato, puoi farlo leggermente tostare in una padella, per pochi minuti, quindi iniziare la cottura.


Con ortaggi o legumi, in brodo, o come base per altre ricette

Puoi preparare zuppe a base di amaranto, utilizzando del brodo di verdura al posto dell’acqua. È ottimo anche impiegato nella realizzazione di insalate fredde, allo stesso modo del cous cous o del farro, arricchito da feta, verdure crude o cotte, oppure puoi unirlo a altri legumi per realizzare polpettine e crocchette vegetariane. Cotto e poi frullato con un passaverdura, costituisce una buona base per la preparazione di dolci, specialmente creme.

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