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Dietro l’industria alimentare si nascondono non poche insidie, più o meno latenti e note ai consumatori. A volte scoppia qualche scandalo che getta nel panico gli affezionati di un determinato prodotto e arriva addirittura a bloccarne le vendite. Ma la maggior parte degli inganni di cui siamo vittime ci è pressoché oscura, ragione per cui prestare attenzione alla provenienza di ogni prodotto è fondamentale, così come informarsi sui trascorsi di molti brand e multinazionali. Facciamo chiarezza sull’universo delle etichette e delle tabelle nutrizionali, perché l’informazione è la prima responsabilità che compete ad un consumatore attento alla sua salute.
Pochi sanno che all’interno dei laboratori di ricerca del settore food si studiano tutte le caratteristiche che rendono i cibi appaganti per il palato, partendo dall’aroma, dalla consistenza, dalla forma, dalla quantità, dalla piacevolezza al primo morso, fino ad arrivare addirittura al rumore che il cibo emette quando lo mastichiamo. Tutto ciò spesso ha poco a che vedere con i contenuti nutritivi di qualità per la nostra salute, al contrario in molti casi si addizionano calorie “vuote”, cioè date da zuccheri e grassi (1 grammo di zucchero apporta 4 kcal e 1 grammo di grasso circa 9 kcal) e aggiunte per rendere più “buono” il prodotto. Attenzione anche al sale, che viene inserito più o meno con le stesse finalità. La scienza che modifica il cibo è quindi un’arma a doppio taglio, ma non è difficile capire quali siano gli alimenti che ci fanno davvero bene. In primo luogo quelli home made, a base di ortaggi, frutta, legumi, cereali dalla provenienza certificata e controllata.
Quando leggiamo un’etichetta, gli ingredienti devono essere elencati in ordine decrescente di peso, compresi quelli che possono provocare reazioni allergiche come farine, frutta secca, latte, uova. Il primo ingrediente citato è quello presente in maggiore quantità. La tabella dei valori nutritivi invece descrive il valore energetico del prodotto, solitamente per 100 grammi e, sempre più spesso, anche per porzione, specificando gli elementi nutritivi presenti quali proteine, grassi, fibre, sodio, vitamine e minerali, e le loro percentuali.
Gli additivi alimentari sono sostanze, completamente naturali o artificiali (derivate da prodotti naturali ma sintetizzate in laboratorio), aggiunte ai prodotti alimentari per svolgere determinate funzioni come colorare, dolcificare o conservare. Come spiega l’Autorità Europea per la Sicurezza Nazionale, ogni additivo, presente e utilizzato nell’Unione Europea, è identificato da un numero preceduto dalla lettera E. In ogni etichetta, per legge, deve comparire l’additivo usato e la specifica della funzione per cui è stato inserito nell’alimento –colorante, emulsionante, dolcificante, conservante…
Parlare di additivi suscita sempre una certa diffidenza, ma è bene ricordare che molti sono costituenti naturali di alimenti e che si tratta sempre di sostanze studiate e documentate sotto il profilo tossicologico. Inoltre, nella preparazione e conservazione degli alimenti è autorizzato l’impiego solo di quelle sostanze elencate in una apposita lista positiva che passa al vaglio del Ministero della Salute.
Negli ultimi anni, parallelamente a una società che sta sviluppando sempre più attenzione alla qualità delle scelte alimentari e alle loro ripercussioni sulla salute, si assiste a un maggior utilizzo degli additivi naturali, sostanze che non sono prodotte in laboratorio, ma presenti in natura e che, grazie alle loro proprietà, sono naturalmente in grado di svolgere funzioni come colorare, conservare, addensare: è il caso dell’agar agar, della gomma arabica e della carragenina, ad esempio, utilizzati dall’industria alimentare per la loro capacità di assorbire acqua rendendo quindi più densa la composizione degli alimenti; oppure del carotene (presente nelle carote e responsabile del colore arancione degli alimenti) e del licopene (presente nel pomodoro e responsabile del colore rosso). In questa categoria rientrano anche gli aromi derivati dalla macinazione e distillazione di alcuni prodotti, soprattutto vegetali come fiori e foglie: in tutti questi casi, si tratta di additivi completamente naturali, assolutamente sicuri.