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Polpettine, scaloppine, petti di pollo, spezzatino: quanta carne mangiano i bambini italiani e come viene inserita nei menù delle scuole? Ma soprattutto, quanta ne finiscono per mangiare sommando quella preparata a casa?
Dopo una recente analisi delle abitudini alimentari dei ragazzi in età scolastica, il pediatra Italo Farnatani ha spiegato che: “Bambini e adolescenti mangiano troppa carne: questa andrebbe consumata tre volte la settimana" (fonte AdnKronos), non per colpa delle mense scolastiche, ma più che altro per le abitudini dei bambini a casa.
I menù scolastici vengono studiati attentamente con il contributo dell’ IRNAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione) e le porzioni di carne, principalmente di pollo, bovino e maiale, si aggirano tra le due e le tre, a settimana, questo dopo la piccola svolta avvenuta lo scorso anno nei menù grazie al Ministero dell’Ambiente, per cui sono state introdotte le uova biologiche e ridotte le porzioni di carne. Ma a casa?
È molto importante che i genitori imparino a bilanciare l’alimentazione scolastica con quello che i bambini mangiano a casa, principalmente la sera o nel weekend. È necessario che il pasto a scuola non rimanga un’occasione isolata di educazione alimentare, ma che sia inserito in un progetto complessivo di acquisizione di sane abitudini anche in famiglia. Se i più piccoli mangiano proteine animali nella quantità sufficiente già con il pranzo scolastico, a casa diventa necessario assumere proteine vegetali e imparare a variare l’alimentazione e mangiare molti ingredienti del benessere, che le mense scolastiche non propongono.
Certamente la sfida non è semplice, perché i bambini italiani, più per pigrizia che per reale disgusto, preferiscono carne e pasta ai vegetali. Questo però è solo per “colpa” di quello che mangiano i genitori e delle abitudini familiari, non un gusto innato nei piccoli, e il segnale di una poca propensione di chi cucina a proporre (e mangiare esso stesso) cibi e sapori diversi. Secondo le statistiche, infatti, un bambino su due gradisce la carne anche in età pre-scolare e la percentuale aumenta in età scolare e successivamente con l’adolescenza: forse perché in fondo non gli è mai stato proposto qualcosa di alternativo, e buono? Compito quindi dei genitori quello di arricchire l’alimentazione con ricette e sapori originali: i bambini sono aperti al cambiamento più di quanto si creda.
Un’alimentazione vegetariana part-time, quando si cena con la famiglia a casa la sera, può essere una soluzione facile e creativa, che può far abituare i più piccoli a ricette e sapori nuovi e sani. Alcuni giorni alla settimana, prova ad evitare la carne, per esempio il lunedì, seguendo l'iniziativa Meat Free Monday, e fai scoprire nuovi sapori a tutta la famiglia.
I legumi, per esempio, sono un ingrediente che molti menù scolastici inseriscono una sola volta alla settimana ma che i bambini dovrebbero assumere spesso, perché principali alimenti vegetali a più alto contenuto proteico. Anche le uova trovano poco spazio nei menù scolastici e non vanno invece dimenticate. Generalmente viene inserita una porzione di uova alla settimana, che equivale ad un uovo per bambino, ma i nutrizionisti le consigliano anche due volte.
Quindi largo a minestroni e uova sode? Non solo. Frittate di verdura, e ricette divertenti come hamburger vegetariani, crocchette di miglio o frittelle di quinoa e persino dolci leggeri con farine integrali sono la chiave per introdurre questi ingredienti nella dieta infantile.