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Davanti alla scoperta di un nuovo ingrediente nasce un dubbio: come cucinarlo, ma soprattutto, qual è il modo migliore per farlo? La quinoa, il miglio, il grano saraceno, l’orzo e il farro sono ottimi non solo bolliti, come spesso si vede nelle ricette, ma anche cucinati “a risotto”, ossia con la cottura a tostatura tipica del riso.
L’abitudine comune è quella di cuocere i cereali con la tecnica classica dell’acqua bollente, ossia farli cuocere come normalmente facciamo con la pasta. Oppure l’alternativa più frequente è quella per assorbimento. Con questo metodo si cuoce il cereale in una moderata quantità d’acqua che verrà assorbita completamente durante la cottura. Pochi sanno però che la cottura a risotto è però la modalità migliore per preservare le qualità nutrizionali di un cereale, oltre che il suo sapore, e che si presta a molti cereali alternativi, naturalmente privi di glutine, particolari nel gusto o adatti anche a casi di intolleranze alimentari.
La cottura a risotto è molto semplice e la tecnica è la stessa sia per la quinoa, il miglio, l’orzo, il grano saraceno e il farro.
I chicchi dei cereali vanno prima di tutto tostati: si mette un filo d’olio extravergine in padella e si lasciano tostare per un paio di minuti.
Bisogna far attenzione nel momento della tostatura che i chicchi non si brucino, soprattutto per la quinoa che ha i grani molto piccoli. Successivamente si aggiunge brodo o acqua gradualmente e a cottura ultimata il liquido è totalmente assorbito. Quando si aggiunge il brodo però, non esagerare.
Se vuoi usare il cereale per un farrotto, un orzotto o un “migliotto” la consistenza che devi raggiungere è cremosa, quasi mantecata, e ti servirà più liquido, da aggiungere già caldo e poco alla volta, fino alla consistenza desiderata.
Puoi però usare questa cottura anche per le insalate o per piatti in cui i chicchi restano ben separati, se li usi come accompagnamento a carne o verdure, ad esempio. I chicchi devono, in questo caso, rimanere più al dente e sodi - modo in cui risulteranno anche più digeribili.
I tempi di cottura dipendono dal tipo di cereale: per la quinoa bastano 15 minuti, l’orzo, il farro e il grano saraceno variano dai 20 ai 30 minuti. 5 minuti in più e un’ultima mantecatura con un cucchiaio d’olio, una noce di burro o del formaggio se vuoi ricreare un risotto alternativo.
Con questo tipo di cottura vengono preservate le proprietà benefiche dei cereali e anche il gusto è migliore. Il sapore del cereale tostato è più intenso e naturale di quello bollito, dunque il cereale risulterà più consistente e buono da mangiare.
Un esempio? Prova a preparare una delle nostre ricette, tostando il cereale e non facendolo bollire. Ecco un'insalata di farro saporito con carote, noci e mirtilli rossi.