Il bulghur è un tipo di alimento composto da frumento integrale e grano duro germogliato che subisce un particolare processo di lavorazione. I chicchi di frumento, infatti, vengono cotti al vapore e fatti seccare, per poi essere macinati e ridotti in piccoli frammenti. Il bulghur è piuttosto diffuso in Medio Oriente ed il suo nome ha un’etimologia derivante dal termine turco bulğur che vuol dire orzo bollito.
Origini
Si tratta di un prodotto tipico delle regioni mediorientali, in particolare del Libano e della Siria, la cui presenza in tali zone viene testimoniata già intorno al 1300 d.C. Si presume, comunque, che anche le armate di Gengis Khan ne facessero un largo uso, per via della sua facile conservazione e preparazione.
Perchè mangiarlo
Il bulghur è ricco di amido e carboidrati, contiene vitamina A e B, calcio, potassio, fosforo e magnesio. È facilmente digeribile e contiene un discreto apporto di proteine. Una porzione di bulghur fornisce energia di lunga durata con solo 1 g di grassi e 1,6 g di zuccheri.
Disponibile in Italia in tre pezzature: media, fine e finissima, si presta a svariate preparazioni. La variante più grossa è perfetta in zuppe e minestre, quella sottile è particolarmente indicata per insalate fredde.
Fra le ricette mediorientali più conosciute che prevedono l’utilizzo del bulghur, la più nota è certamente il tabulé; ricetta estiva fresca e leggera arricchita con cipolla, pomodoro, menta, limone.
Il bulghur solitamente si trova in commercio già precotto, basterà quindi farlo lessare in acqua bollente leggermente salata per circa 15 minuti, prima di poterlo utilizzare in diverse preparazioni.
Tipico di tutto il Medioriente e in particolar modo della Siria e del Libano, il grano per il bulghur viene raccolto alla fine dell’Estate, viene fatto essiccare e poi tritato più o meno finemente. In questi Paesi la raccolta è una vera e propria festa, e dopo la raccolta il bulghur viene fatto cuocere in grosse padelle per molte ore e poi lasciato al sole a seccare.